di Aldo Carpineti
L'incipit del Purgatorio dantesco sembra una esortazione all'ottimismo: ormai il peggio è passato, quel che verrà potrà soltanto essere migliore.
Inizio veramente affascinante, pieno di speranza e, certamente, di propositi. Perché ognuno di noi per poter andare avanti nel cammino della propria vita ha bisogno di aspettative. L'inferno esiste quando si perde qualsiasi visione utile del futuro. Proprio di utilità si tratta. Quando si ha la sensazione di non essere più in grado di utilizzare in alcun modo la propria vita, perché essa è tanto usurata da non poter essere recuperata, subentrano l'angoscia e la disperazione.
La vita è infatti proprio una opportunità da utilizzare o, se si preferisce, da mettere a frutto. Ogni nostro atto è finalizzato, anche inconsciamente, al tentativo di stare meglio rispetto al momento precedente, se si perde questa idea cade ogni significato della vita ed abbiamo la sensazione che non valga più la pena di viverla.
Ma ogni inferno esiste perché la visita ad esso possa essere una esperienza e non una definitività. I dannati che lo abitano senza futuro rappresentano un riflesso da evitare per chi, come Dante, si senta soltanto di passaggio nelle bolge. L'inferno, insomma, lo si può vivere senza esserne coinvolti fino alle estreme conseguenze.
Non sarà forse una visione molto in linea rispetto alla interpretazione cristiana del premio e della pena eterni, ma pare aderente al senso ed ai significati della esistenza su questa terra. La definitiva condanna non è per chi ancora abbia esistenza sotto qualche forma. L'appello, giudiziario e non, è sempre possibile; ed anche la sentenza più definitiva può essere rivista se c'è ancora un barlume di vita.
Certo bisogna liberarsi di qualsiasi Virgilio che miri a sprofondarti piuttosto che a risollevarti. Gli accompagnatori che non ti aiutano hanno certamente problemi più gravi dei tuoi e se la loro condotta controproducente persiste diventa necessario abbandonarli. Per fortuna i Virgilio sinceri ed onesti sono facilmente riconoscibili per la freschezza e naturalezza dei loro comportamenti, ed a loro va ogni nostra riconoscenza ed affetto.
Non abbattiamoci per gli inferni terreni che ci tocca attraversare. Restituiscono più di quanto si creda, e l'ironia e lo spirito intraprendente ci saranno ottimi compagni, certo indispensabili per uscirne e non farvi più ritorno.
Domenica 17 gennaio 2021
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