di Aldo Carpineti
Nuova primavera di lavoro
Estraggo questi umori dalle prime manifestazioni dell’attività cominciata: tentativi di eclettismo che ognuno può giudicare secondo il proprio modo di vedere; per me, che ne sono il soggetto, rappresentano ricerca del particolare, con lo scopo di trasformare idee generali in applicabilità quotidiane.
Oltre a darmi la speranza di poter vivere facendo ciò che mi piace, quello che sto cercando di realizzare corrisponde ad una duplice (ma non contraddittoria) esigenza di pubblicità della mia immagine presso i concittadini pesciatini (che avverto come indispensabile dopo undici anni di vita qui) e di spogliazione del mio animo dalle difese personali, in tutto questo progetto che, a quasi 52 anni, mi sento almeno di dover tentare (attività autonoma, naturale integrazione tra la mia vita affettiva e la mia vita professionale) la mia scelta è di interpretare il positivo in chiave umanistica più che pragmatica, improntando e personalizzando dall’interno la realtà che risponde alla dialettica lavoristica, ai mercati, alle strategie ed alle tecniche economico-imprenditoriali. Sono convinto che il bene attuale ed eterno è il cosmo e, parte di esso, pur relativo, l’uomo abitatore della natura, come concetto ed in ogni suo esemplare, mescolanza di esigenze elementari e di aspirazioni supreme, con le sue doti profonde presenti sia nell’universo individuale sia in quello collettivo, reali ricchezze da rispettare e valorizzare: da vivere. E spero saprò rispondere a chi mi avrà chiamato don Chisciotte.
15.04.01
Martedì 26 maggio 2015
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