di Francesca Camponero
E ' difficile che ci sia qualcuno che non conosca la favola di Pinocchio. Anche se viviamo nell'epoca di internet e dei cellulare che fanno tutto per noi, non c'è bambino degli anni 2000 che non sia a conoscenza delle vicissitudini del burattino di legno creato da Mastro Geppetto. E non c'è bambino che ancora oggi ne resti affascinato e rapito, rimanendo letteralmente a bocca aperta quando qualcuno rispolvera questa storia e la fa rivivere come sta facendo la Tosse in questi giorni col suo spettacolo Pinocchio Circus in programma a Villa Duchessa di Galliera di Voltri fino al 13 luglio.
Lo spettacolo di Emanuele Conte e Amedeo Romeo, con la regia di Emanuele Conte, i costumi realizzati da Daniela De Blasio sui disegni di Bruno Cereseto, Guido Fiorato ed Emanuele Luzzati, è una rilettura originale del classico di Collodi, in cui i personaggi sono consci dell'anima che viene data loro dall'autore che non sempre apprezzano e cui spesso sono in conflitto. Una rilettura assolutamente originale che porta lo spettatore a vagare a suo piacimento tra i boschi rigogliosi, le grotte e le cascate del parco storico in un itinerario che lo conduce alle varie postazioni in cui sono imprigionati Mangiafoco, la Bambina dai capelli turchini, il Grillo Parlante, il Domatore del Circo, il Gatto e la Volpe, l'Omino di Burro, la Colomba, Rosaura e Lucignolo.
Imprigionati, già, perchè da quelle postazioni non possono uscire (e forse non lo vogliono nemmeno) in quanto il loro autore li vuole lì e così, e resteranno lì e così senza rimedio per l'eternità raccontando di volta in volta la loro storia al pubblico. Un mondo magico come solo il teatro alla Tosse ha la sapienza di creare grazie ad una tradizione di lunga data che lo rende unico e prezioso.
Ogni attore scelto ad hoc dal regista rappresenta al meglio il suo personaggio e così si apprezzano Pietro Fabbri in Pinocchio, Alessandro Bergallo nel Grillo parlante, Nicholas Brandon ne l’Omino di Burro, Massimiliano Caretta in Lucignolo, Sara Cianfriglia nella Bambina dai capelli turchini, Alessio Aronne nella Volpe, Mariella Speranza nel Gatto, Graziano Sirressi in Mangiafoco, Susanna Gozzetti in Rosaura, Lara Quaglia nella Colomba, mentre Enrico Campanati, come sempre, riveste il ruolo del deus ex machina vestendo gli abiti rosso sgargiante del direttore del Circo. Con la frusta in mano che agita e sbatte per terra cerca di imbonire il pubblico con classe e savoir-faire e pur storpiando ogni parola dimostra il potere incontrastato che ha sulla sua compagnia. Unico ribelle Pinocchio, ciuchino per disgrazia ma non per indole, il quale riscatterà i suoi errori salvando il vecchio babbo dalle fauci della balena saltando dalla bocca di questa con il babbo sulla groppa, una sorta di nuovo Enea che fugge in mezzo alle fiamme con il vecchio padre Anchise sulle spalle.
E così tra atmosfere magiche, musica dal vivo e grande teatro, giovani e meno giovani rimangono rapiti da quelle luci, quei colori, quei trucchi carichi, quelle facce fuori dal tempo, e sognano quel mondo di fiaba dove si parla di luna, di cielo, di fate, di grilli, di orchi e di balene di cui tutti abbiamo bisogno per allonontanarci dalla stressante quotidianità e quindi per stare meglio.
Grazie Teatro della Tosse.
Sabato 6 luglio 2019
© Riproduzione riservata
1150 visualizzazioni