di Maria Grazia Dapuzzo
Quattro anni or sono, il tre di maggio del 2017, un grande artista di arti visive Silvio Manzotti spirava nell'ospedale S. Spirito in Casale Monferrato.
Io avevo conosciuto Silvio nel 1994 nel borgo monferrino di Cella Monte; stava allestendo un'esposizione di suoi acquerelli nella chiesetta di Sant'Antonio, in occasione di una serie di concerti che si tenevano per la manifestazione «Maggiociondolo». Ci aveva fatto conoscere il pittore Antonio Barbato perché, dopo qualche mese, Silvio Manzotti ed io avremmo dovuto esporre in una bi-personale a Casa Montanari nella Città di Moncalvo.
Silvio Manzotti, nato a Milano nel 1943, aveva scelto come sua dimora il Monferrato ristrutturando una vecchia casa in Odalengo Piccolo per farne il suo studio-abitazione.
Cresciuto a Milano, dopo gli studi al Liceo Artistico e all'Accademia di Brera, dal 1977 al 1994 insegnò Progettazione Grafica e Storia dell'Arte presso il Liceo Artistico Sperimentale di Bollate (I.T.C.2) e in seguito diventò socio della Società Permanente di Belle Arti in Milano.
Dagli anni sessanta del secolo scorso e sino alla fine dei suoi giorni, Silvio Manzotti dipinse, scolpì e progettò sempre, conducendo ricerche espressive che si trasformarono in cicli pittorici impegnativi, a volte non esposti in luoghi pubblici.
Curò esecuzioni e progettazioni in studi sia di architettura sia grafici, tra cui quello dell'Olivetti, in laboratori di modellismo, intaglio del legno in Brianza e altre esperienze variegate.
Dal 1985 al 2000, l'intenso lavoro pittorico, portò Silvio Manzotti a esposizioni di prestigio come nel chiostro di S. Agostino in Pietrasanta nel 1993, a Umanitaria in Milano nel 1996, nel Grande Albergo Vesuvio in Napoli e le decorazioni all'aperto sul grande telone per «Blu Notti Blues» in Moncalvo nel 1998.
Espose in numerose mostre personali e collettive; sono da ricordare nel 1994 a Casa Montanari in Moncalvo, nella Sinagoga di Casale Monferrato, in Solonghello nel 2000 e 2004, a Treville nel 2006, a Odalengo Piccolo nel 2003 e 2014.
Da ricordare sono anche le esposizioni personali nazionali: «Il Conoscibile» alla Fondazione Cominelli a Cisano del Garda (Salò) nel 2006 e «Sette per quattro» in Milano presso la galleria Iemmi nel 2007.
Silvio Manzotti realizzò molte opere tridimensionali nel territorio del Monferrato, tra cui: un modello di gesso per il Museo del Gesso in Moncucco Torinese nel 2004 e un grande pannello da mq. 2,5 in ceramica raku a Castelletto Merli (AL).
Dal 2006 al 2009 partecipò al gruppo di progettazione per il restauro del palazzo quattrocentesco dell'Ecomuseo della Pietra da Cantoni in Cella Monte.
Dal 2007 al 2009 realizzò, su mq. 200, il Museo del Vino al Castello di Razzano (Casarello di Alfiano Natta), con tutto l'arredo e venti installazioni e sculture.
Tra le numerose collettive cui partecipò, vanno ricordate le tre nella «Permanente»: a Desio e a Gravedona nel 2008, e in sede nel 2010.
Fra il 2010 e 2011 realizzò a Casale Monferrato in Corso Valentino, il Monumento «Fiamme di Grappa» alto cinque metri con decine di materiali differenti e la «Lampada Hanukkah» per il museo dei Lumi di Casale Monferrato.
Del 2013 è da ricordare l'esposizione di quattro grandi acquerelli, contornati da molti altri di supporto, conseguenti all'invito che ebbe per la manifestazione sul famoso dipinto dell'Imago Pietatis di M. Spanzotti al Tavoletto di Sommariva Perno e la collettiva del Decennale Scalvini nel dicembre 2013 tenutasi presso Villa Tittoni di Desio.
Consultando la biografia di Silvio Manzotti apprendiamo che «Hanno fatto da supporto a queste manifestazioni le lunghe ricerche espressive nel settore dell'acquerello astratto arricchito dalle ricerche su tematiche del cielo, dell'aria e del cosmo (Sfere cosmiche, Viaggi, Mondi e Fumi cosmici), sull'espressività e descrittività dei sentimenti (ciclo della Storia di Angela) e su tematiche di descrizione e astrazione dell'acqua (incroci liquidi). Anche ad acrilico sono state condotte lunghe ricerche espressive sulla tematica degli incroci liquidi ed anche su temi ricavati dai racconti biblici della Genesi (ventitrè grandi dipinti della Creazione)».
Dal 2012 al 2014 realizzò il «Museo della Botte» presso l'Azienda Botti Gamba di Castell'Alfero, con un numero complessivo di oltre trenta installazioni d'Arte e il «Museo della Bottiglia» ad Alfiano Natta (AL).
Nel 2014 Manzotti fu invitato al Decennale di Giuseppe Scalvini con una grande personale di quarantacinque lavori in Villa Tittoni a Desio.
Dal 2005 al 2015 curò la rassegna «Presepe d'Autore» nella chiesa di S. Rocco in Alessandria, con due edizioni personali nel 2005 e 2011, dove realizzò grandi misure in formato tridimensionale.
Silvio Manzotti nel campo editoriale progettò vari libri d'arte e su materiali artigianali del territorio oltre che molti fascicoli e pieghevoli sulle manifestazioni culturali in zona.
Curò la documentazione sui laterizi del Monferrato con realizzazione di cinque mostre a Odalengo Piccolo e Cella Monte e due pubblicazioni, di cui una con l'Ecomuseo di Cella Monte.
Sue opere sono nelle collezioni dell'Università Bocconi, del Comune di Milano, del Comune di Canegrate, di Cornaredo, di Mede Lomellina, del Museo di Salò, di Moncalvo (AT), di Ottiglio (AL), Pietrasanta (LU) e di Portovenere (SP) e Castello di Piovera (AL).
Nel febbraio 2017 Silvio Manzotti espose al Teatro «Le Muse» in Terruggia durante i concerti del Monferrato Classic Festival; con un filo di voce spiegò le sue opere.
L'otto di aprile 2017 io vidi per l'ultima volta Silvio a Moncalvo, presso il museo civico «Museo Aperto», all'inaugurazione di una mostra temporanea.
Lunedì 3 maggio 2021
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