Questa sera alla Corte don Giovanni di Binasco. Gianluca Gobbi nel ruolo del seduttore

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Genova | alla Corte

Questa sera alla Corte don Giovanni di Binasco
Gianluca Gobbi nel ruolo del seduttore

«La fedeltà ai classici è dovere degli editori e dei professori. Il classico in teatro va riletto nel presente in cui lo si affronta. Se lo cerco adesso, don Giovanni è un autentico delinquente».
Così Valerio Binasco presenta il suo don Giovanni

di Francesca Camponero

Una scena dello spettacolo
Una scena dello spettacolo

Valerio Binasco, Direttore artistico del Teatro Stabile di Torino dal 1 gennaio 2018, è un regista che ha saputo imporre una cifra stilistica di grande originalità, mantenendo al contempo il rispetto per i testi che mette in scena, senza che questo costituisca un ostacolo al coinvolgimento degli spettatori. Oggi torna a Genova per presentare questa sera, 22 gennaio 2019 alle ore 20,30 al teatro alla Corte la sua lettura del don Giovanni di Molière. 

Il capolavoro di Moliere fu rappresentato per la prima volta al Palais Royal di Parigi nel 1665, e prende spunto da un’antica leggenda (da cui lo spagnolo Tirso de Molina aveva già tratto un famoso dramma: El burlador de Sevilla), in seguito fu oggetto di numerose riletture, tra cui la celebre opera lirica di Mozart che ne ha fatto uno dei miti più controversi della letteratura e dell’arte in genere.

Nella lettura di Binasco non vi è traccia della figura cavalleresca delle origini, né dell’indole malinconica e romantica di molte edizioni del secolo scorso: il suo don Giovanni, interpretato da Gianluca Gobbi, è un tenace libertino, violento e scostumato. Il rivoluzionario ed immortale simbolo dei trionfi dell'eros sulla morale e dell’istinto sulla ragione lascia spazio ad un materialista, spudorato, ironico e feroce: un uomo che si concede e perdona tutto pur di soddisfare i propri istinti senza la minima considerazione, né il minimo timore dell’autorità terrena o ultraterrena. Nulla lo attrae di più della conquista, del possesso, del consumo e dell’abbandono. Nulla può arrestare la sua anima in pena, alla ricerca spasmodica di libertà e a suo modo schiava di un vitalismo sfrenato che lo condurrà alla rovina.

don Giovanni è in scena al Teatro della Corte fino a domenica 27 gennaio.

Martedì 22 gennaio 2019

© Riproduzione riservata

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