di Maria Grazia Dapuzzo
Domenica 12 settembre è stata inaugurata in Lu Monferrato la mostra personale a tema dell'artista Albina Dealessi Il gran teatro del mondo; 15 xilografie ispirate al celebre capolavoro del drammaturgo spagnolo Pedro Calderòn de la Barca (1600 - 1681).
A presentare la mostra è stato lo studioso d'arte dott. Nanni Panizza coadiuvato dalla nota psicologa analitica e psicoterapeuta Rosanna Rutigliano. L'ideazione e progettazione dei contenuti è stata del prof. Bruno Ferrero.
In una bella tarda mattinata settembrina, nell'ampia corte di pertinenza della Nisolina Art Space, i presenti hanno potuto ascoltare la lettura di alcuni testi dell'opera calderoniana, eseguiti da Nella Rutigliano e Roberto Bottino, accompagnati dalle arie musicali interpretate all'arpa da Teresa Serena Trivero Graci.
Le arie musicali scelte per accompagnare i testi sono state: L'addio del menestrello dalla sua terra natale di John Thomas, The little fountain di Samuele O. Pratt, II Prelude Iridescence da Cinq Prèludes Intimes pour Harpe seule di Carlos Salzedo e Greensleeves da un anonimo inglese.
«I legami che Albina Dealessi ha allacciato da tempo con la cultura del Seicento (attraverso le sue molteplici variazioni sul tema delle forme erranti) si fanno in quest'opera più stretti e puntuali: inquietanti germinazioni grafiche su quindici boccioli di poesia raccolti dal capolavoro calderoniano, a scandagliare i misteri del destino umano.»
Scrive Bruno Ferrero «Nel Gran teatro del mondo l'autore - come è noto - invita il mondo a preparare un palcoscenico, sul quale farà agire sette personaggi nelle vesti del Ricco, del Re, del Contadino, del Povero, della Bellezza, della Discrezione e del Bambino mai nato. Costoro entrano ed escono attraverso due porte: la Culla e la Tomba, poste ai lati della scena, mentre si ode una voce suggerire amore a Dio e al prossimo. Ciascuno interpreta il ruolo a lui assegnato da Dio, secondo una recita a soggetto che rappresenta il libero arbitrio. A spettacolo terminato l'Autore chiama i personaggi per distribuire premi e punizioni. In paradiso vengono accolti la Discrezione e il Povero, in purgatorio vanno il Re, la Bellezza e il Contadino, nel limbo il Bambino mai nato, all'inferno il Ricco.»
«In dialogo serrato coi lacerti poetici più suggestivi dell'opera (citati nella bella traduzione italiana di F. Tentori Montalto), la Dealessi intesse una personale, penetrante, unitaria meditazione di segni e di forme.»
Scrive Nanni Panizza «Il Gran Teatro del Mondo esplora i territori di una pittura - racconto che matura la lucidità e il disincanto di un'Europa in marcia verso i grandi traumi - politici, sociali, filosofici - che creeranno il mondo a noi contemporaneo.»
Ed ancora «A questo punto è importante sottolineare come in Albina Dealessi la creazione artistica non sia solo narrazione ma ricerca di qualcosa di più profondo che dia un senso all'intera vita umana. Le sue opere sondano l'essenza del destino dell'uomo inserita nel paesaggio che lei percepisce. Alla base vi è un'evoluzione costante della sua produzione fortemente determinata a svelare l'universo nelle forme che lei sa cogliere.»
Rossana Rutigliano scrive «La mostra di alcune opere figurative della pittrice Albina Dealessi ispirate al capolavoro del teatro barocco spagnolo El Gran Teatro del Mundo di Calderon De La Barca ci offre un'interessante prospettiva sul modo di rappresentare lo scenario del mondo da parte dell'artista monferrina. Sul suo percorso artistico hanno influito da un lato la fedeltà alla ricerca di senso nella creazione artistica e dall'altro l'apertura verso l'elemento estraniante e stupefacente nascosto nella realtà quotidiana. Ciò che rende riconoscibile la sua arte è la capacità di porsi in relazione con le immagini del proprio mondo interno esercitando una potenza attrattiva e trasfigurativa sul pubblico che le contempla. L'introduzione della variabile di senso attraverso la forma porta al coinvolgimento totale dell'essere nel godimento estetico che si presenta attraverso i sensi alla mente. Quel che unisce l'artista Albina Dealessi all'opera rivisitata di Calderon è la capacità di restituire all'opera d'arte il suo spessore di virtù come valore supremo che informa la vita umana nell'interezza del suo percorso. Il suo nome, Albina, appare in rapporto con la vocazione artistica, in linea col detto antico: nomen omen. Come l'alba estrae dal cuore della notte la luce del mattino così nelle immagini di Albina Dealessi il soffio dell'ispirazione artistica riporta alla luce le cose sensibili della natura per scoprirvi il senso del destino umano. La tensione sottesa nella sua produzione artistica è legata alla ricerca di un'armonia che permea la vita in ogni sua forma e le conferisce un ordine sublime.»
«Nelle opere qui rappresentate circolano i temi fondamentali della vita contemporanea, traendola fuori dall'insignificanza: l'incertezza, la perdita di senso, la disumanizzazione, l'imminenza della catastrofe, l'apertura alla speranza.»
L'interessante mostra delle 15 xilografie corredata dai testi dell'opera calderoniana resterà aperta nei locali luesi sino al 10 ottobre compreso. (Per visite e appuntamenti 3397507298).
Nisolina Art Space, Via Mameli 63, Lu - Lu e Cuccaro Monferrato (AL)
Mercoledì 15 settembre 2021
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