di Antonio Rossello
Giovane, intraprendente e polivalente albisolese. Si potrebbe descrivere così Diego Gambaretto, assai noto sui social network e nell’albisolese. Nipote d’arte, il nonno è il celebre pittore e ceramista Giuseppe Gambaretto, diplomato geometra, ha fatto il suo esordio ufficiale nel Comune di Albisola Superiore nel 2009, come consigliere più votato, e vi resta per un mandato. Con la carica di segretario, è tra i fondatori nel 2014 de «La Casa delle Arti», associazione albisolese in prima fila nelle iniziative di promozione socio-culturali, in provincia di Savona, anche grazie al supporto dell’Unione Provinciale Albergatori Savona, con il suo presidente ed ex assessore regionale Angelo Berlangieri. Nel 2018, entra nei City Angels a Savona, un’associazione ONLUS a carattere laico, multietnico e antirazzista di volontari, presenti in Italia e in Svizzera, fondata nel 1994 a Milano da Mario Furlan, giornalista e docente universitario, di cui è cugino. Si rivela compartecipe e combattivo in altre iniziative di impatto pubblico, quali, ad esempio, il «Il Presepe degli Abissi delle Albissole», come direttore artistico, e del Comitato «Albisola Vivibile», che si batte per una migliore disciplina della viabilità pubblica di Albisola Superiore. Affronta con versatilità il mondo del lavoro, dalla promozione di prodotti naturali al settore delle costruzioni, non disdegnando di fare il giardiniere o il bagnino, orgoglioso di non dover lesinare un posto pubblico. Non manca di parlare francamente della sua vita privata.
Come e quando nasce questo tuo particolare temperamento?
Diego sul trespolo da bagnino quest'estate. Vicino l'amico senegalese che vende i krapfen, il lavoro che faceva Diego fra i 16 e i 20 anni |
Innanzitutto, grazie per l’opportunità che mi dai: é sempre stimolante prendere parte alle tue iniziative.
Amo il mio territorio e uno dei miei motti é prima il popolo, poi la famiglia e, infine, l’individuo, e per questo cerco di dare un contributo alla collettività.
Ho avuto, come tutti, tante difficoltà nella vita ma ho cercato di trasformarle in opportunità: penso per esempio al tumore che ho avuto alla gamba quando avevo sei anni e che mi ha impedito di camminare per sei mesi. Ciò che non uccide fortifica.
C’è una figura o un modello a cui ti ispiri particolarmente?
Certo, dipende il campo di applicazione: penso che se vuoi imparare a fare una cosa specifica, il modo più semplice é prendere spunto dal migliore in quel settore. Non esistono tuttologi ma in qualsiasi campo c’é qualcuno più bravo di te, magari a fare una piccola cosa.
Passando al personaggio attuale, chi è Diego? Come lo descriveresti?
Una persona alla ricerca della felicità, che può ottenere non per quello che ha, ma per quello che fa. Una persona che non tollera le ingiustizie, che ama la libertà e creare reti di persone.
Per entrare a far parte del consiglio comunale, così giovane e così votato, hai dovuto impostare un metodo. Quando è che hai pensato di farcela?
Con gli amici che ho alle spalle, con il gruppo di persone che mi danno fiducia, non avevo dubbi di prendere molti voti. Successivamente ho sviluppato delle abilità, non tanto sull’amministrare, ma sul fare campagna elettorale: ogni volta che ho sostenuto un candidato, abbiamo potuto misurare un bell’aumento di voti. Far campagna elettorale é vendere un sogno.
Qual è la tua opinione riguardo alla situazione amministrativa locale, pensi di ricandidarti alle prossime elezioni comunali di Albisola superiore del 2019?
Albisola Superiore ha troppi problemi che sono stati creati dalla politica: il gruppo Orsi, se non si inventa qualcosa, é destinato a scomparire. Vedremo se il sindaco uscente si metterà in lista e se nasceranno liste senza pretese di vittoria ma che divideranno i voti di chi vuole il cambiamento. Sottovalutare Orsi, come molti fanno, é da pazzi. Io non ho l’obbligo di candidarmi: da sindaco lo escludo categoricamente, poiché voglio unire le brave persone, non dividerle. Da consigliere vedremo. Ciò che sicuramente farò é scrivere una lettera agli albisolesi, per cercare di unire chi non é vicino al sindaco uscente. Voglio fare capire che chi si candida senza possibilità di vittoria, aiuta la giunta uscente. É evidente e chi lo fa o é in malafede oppure conosce poco questo sistema elettorale, che fa vincere nei comuni sotto i 15mila abitanti chi prende un voto in più.
E la politica nazionale?
Non mi interessa molto, poiché la mia azione non può essere incisiva. Spero che la Lega Nord, il partito che ho votato, si ridimensioni, poiché vorrebbe dire che hanno risolto i problemi legati all’immigrazione, alla sicurezza e alla giustizia. Di certo non ho rispetto su chi lucra sul business dei migranti e su chi é incoerente nelle sue azioni rispetto a ciò che predica. Se vuoi accogliere in Italia tutti i migranti, ho grande rispetto per te solo se passi dalle parole ai fatti. Delle star e politici che parlano eppoi fanno il contrario ho le scatole piene.
Che rapporto con tuo cugino Mario Furlan? Come vivi l’esperienza dei City Angels?
Mario é un esempio per quanto riguarda la sicurezza e il sociale. É un grande life coach e, nel suo settore, é il numero uno. Non so quanto il mio impegno politico mi permetterà di far parte dei City Angels, poiché occorre voler bene a tutti, mentre io ad alcune persone incoerenti, per esempio personaggi dello spettacolo terzomondisti, sequestrerei una parte dei loro lauti stipendi, in moda da utilizzarli per costruire pozzi in Africa.
Nella transizione attraversata da «La Casa delle Arti», con la fuoriuscita di alcuni suoi esponenti che attualmente perseguono differenti fini, il compito di invertire il trend, recuperando lo spirito propositivo, sta quindi nelle mani dell’asse formato da Benito Piemontino, presidente, con una lunga militanza nel volontariato in vari ambiti, e da te, segretario. Pensate ad un programma esteso e ad alta fruibilità?
Noi vogliamo un'associazione in cui non ci sono interessi nascosti e ci si aiuti reciprocamente a sviluppare i progetti personali di tutti i soci, dando precedenza a quelli che aiutano a far crescere il territorio.
Abbiamo tante novità: in tanti ci hanno proposto di fare cose belle. Una delle prime iniziative sarà organizzare una mostra collettiva, in collaborazione con le due Albissole e Savona: 1a mostra internazionale del presepe degli Abissi. Per questa iniziativa ci terremmo anche ad avere la tua preziosa collaborazione.
Che giudizio dai all’ambiente artistico locale troppo spesso blasonato e messo da parte dagli spettatori in favore di attrattive più popolari?
Dobbiamo essere noi bravi a offrire alle persone un'esperienza attrattiva, soddisfacendo i loro bisogni. Non inseguiamo la massa, ma la parte migliore del territorio. Dicono che il progresso é alimentato dai risultati delle menti più eccelse, non dalla massa (che per me resta sacra).
Ci puoi illustrare l’iniziativa de il «Il Presepe degli Abissi delle Albissole»? A che punto stiamo effettivamente con la realizzazione, che da iniziali programmi avrebbe dovuto essere terminata per l’inizio dell’estate 2018?
Sono molto felice di far parte di questo meraviglioso gruppo che sogna in grande. Purtroppo il progetto era fermo da tanto poiché gli artisti che erano stati contattati avevano chiesto per la sacra famiglia, in terracotta e dimensioni reali, 30mila euro. Appena il miglior Presidente che potessimo desiderare, Oreste De Rossi, mi ha chiesto di collaborare al progetto, ho trovato in pochi giorni degli artisti straordinari: il maestro Ivan Cuvato e il maestro Ylli Plaka hanno realizzato un divino San Giuseppe, mentre la grande artista Laura Romano, insieme al suo gruppo di ceramica creativa, la celestiale Madonna. Ho inoltre coinvolto, tra i tanti, Andrea Alessandri, tra i massimi esperti di Crowd founding; Simona Saccone impegnata in politica e nel sociale, un fiume in piena; la bravissima fotografa Silvia Reforzo.
Qual è il tuo impegno nel Comitato -Albisola Vivibile-? Avremo finalmente condizioni di traffico accettabili sul sistema viario comprensoriale?
Sono tra i fondatori del gruppo, che non ha portavoce ma persone al suo interno che amano Albisola.
L'iniziativa di bloccare il traffico é nata dopo la prima riunione organizzata da noi: in quel caso ero il moderatore.
Il tuo originale approccio al mondo del lavoro: necessità o virtù?
Il mondo del lavoro sta cambiando e dobbiamo imparare ad essere imprenditori di noi stessi, anche se siamo dipendenti. Le persone sono pagate in base al valore che producono: un bravo operaio in catena di montaggio, purtroppo, produce poco valore mentre una persona che conosce l'arte (o scienza, forse meglio) della vendita non avrà mai problemi.
Ci puoi accennare qualcosa della tua vita privata? Se non è troppo indiscreto, con chi dividi il tuo cuore?
Purtroppo, dopo una storia durata anni con una splendida persona, ho dovuto troncare. Purtroppo la mia mentalità stride e fa a pugni con quella dei suoi genitori, bravissime persone ma che, non per cattiveria, la costringono a fare delle cose che io non accetterò mai.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai intenzione di dedicarti ad altre forme di impegno civico o professionale? Per essere felice devo lavorare quelle 70 ore alla settimana: le cose che bollono in pentola non mancano. Non basta saper scegliere le cose da fare, ma occorre capire anche quando farle.
Sabato 22 settembre 2018
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