Economia
di Aldo Carpineti
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| Banca |
Da qualche anno a questa parte gli Istituti bancari genovesi tremano non soltanto per le ripetute accuse di corruzione rivolte ad alcuni dei loro massimi dirigenti, che si sarebbero appropriati di somme consistenti a danno della stesa banca, ma anche per la riscossa dei clienti che, attraverso società specializzate, fanno i conti in tasca alle società bancarie per vedere se il rapporto con il cliente è stato sempre corretto oppure si è risolto spesso e volentieri con un vantaggio non lecito per l’istituto.
Soprattutto con riferimento ai conteggi relativi ai conti correnti bancari, che a volte raggiungono cifre anche molto alte, si possono individuare spesso e volentieri casi di anatocismo cioè di conteggio di interessi sugli interessi non consentiti dalla legge. In queste circostanze, i recuperi per il privato che potranno avvenire o benevolmente o attraverso il ricorso alla ordinaria giustizia, sono accertati da società specializzate in questo campo che hanno il compito di fare le pulci alle banche per andare a scoprire se il loro comportamento è sempre stato cristallino.
E ne vengono fuori delle belle.
Nelle peggiori delle ipotesi, parlando in astratto, è possibile inquadrare i comportamenti bancari nel reato di truffa.
Niente paura dunque per i cittadini che hanno l’impressione di essere o di essere stati vessati dalle banche: è facile reperire su Google i nomi di queste società specializzate ( e sono in continua proliferazione) ed avere con loro avvicinamenti che, al primo approccio, sono quasi sempre da considerare gratuiti. Queste società chiederanno compensi soltanto nel caso in cui avranno accertato dai bilanci bancari situazioni non chiare e sulle quali val la pena di proseguire l’ispezione, ed eventualmente farla sfociare in una causa. Sono gestite in genere da professionisti molto preparati perché provenienti da esperienze dirigenziali in banca.
Mercoledì 28 gennaio 2015
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