di Aldo Carpineti
Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti conquistarono la Coppa Davis nel 1976 e rimasero negli annali della storia del tennis italiano.
Un gruppo di giovani oggi promette di calcarne le orme, macinano frequenti vittorie, i migliori tennisti del mondo faticano a batterli. Nella edizione torinese della Davis, Lorenzo Sonego, che a Torino è di casa, e Jannik Sinner nativo di San Candido in Valpusteria, sconfiggono senza discussioni campioni statunitensi del calibro di Opelka e Isner e ipotecano il passaggio ai quarti di finale, risultato che sarà raggiunto superando la formazione Colombiana.
Berrettini e Fognini sono pronti a dare il loro contributo; i quattro campioncini, pur a volte in polemica reciproca, esprimono un tennis divertente ed efficacissimo, Sinner è di diritto Top 10 nel ranking mondiale più accreditato ed è considerato capace di un grande avvenire.
La strada verso il Trofeo è ancora lunga ma questi ragazzi promettono risultati. Vincano o perdano (e di solito vincono) le loro esibizioni sono sempre entusiasmanti per tecnica e fantasia.
La storia della Coppa Davis annovera campioni dai nomi illustri, gli australiani Laver, Emerson, Stolle, Newcombe gentleman della racchetta negli anni '60; il simpaticissimo americano Jimmy Connors, e poi tanti altri talenti come John McEnroe e Bjorn Borg, per nominare soltanto i più noti, per arrivare allo svizzero Roger Federer ai tempi attuali (ci scusiamo di non poterli nominare tutti...) sono e sono stati grandi signori dello sport.
Una disciplina dura e impegnativa che richiede forza, doti tecniche e capacità di concentrazione non comuni. Vincere nel tennis è anche superare la guerra dei nervi. Il team dei giovani italiani di oggi, già tanto avanti nei risultati e nelle qualità, è il presente ed il futuro di questo sport affascinante.
Sabato 27 novembre 2021
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