di Aldo Carpineti
Stanzialità e Transumanze è stato il primo libro pubblicato da Aldo Carpineti (nel 2002); è la raccolta di una serie di epigrammi che Carpineti scrisse intorno a quel periodo su fogli volanti che distribuiva di volta in volta fra amici e conoscenti a Pescia dove abitava allora.
Il titolo del libro, come spiegato nella Introduzione, fa riferimento a momenti di stallo e momenti di movimento nella vita e nell’animo dell’autore che, come tutti, alternava fasi più costruttive e creative ad altre di minore significato.
I contenuti ricordano, seppur vagamente, le vicende legate alla statua del Pasquino, dove, nottetempo, venivano appesi scritti ironici che mettevano in ridicolo i potenti della cosa pubblica di Roma poco amati e spesso maldestri, durante un lungo periodo che va dal XIV al XIX secolo.
Attuale e anticonvenzionale, il libro denuncia le magagne dello Stato come delle amministrazioni locali, e di tutti quelli che occupano posti di potere senza averne i requisiti necessari. Riporta anche due belle poesie di Carpineti che aggiungiamo sotto questo testo.
Sopravvivere
Non ho pensato di avere
più amore dentro di me, ma
la vita, quella sì.
La speranza è che non
muoia nulla
e di ricomprendere tutto
nel proprio pensiero
Ulisse e buona novella
Come i pescatori
raccolgo la tela che ho tessuto
come il ragno.
Sarà una moltiplicazione
dei pani e dei pesci:
ciascuno potrà averne a sufficienza.
Specchio d’acqua antico
hai dato la vita;
sei fertile come i campi di grano.
Divideremo il desco come abbiamo diviso
la fatica; e faremo festa all’aperto
nella sera carica d’immagini.
Poi il riposo. Finché non matureranno
prossimi affanni; ma li potrò chetare,
vivendo ogni giorno quel che sarò
Mercoledì 27 dicembre 2017
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