S’inizia quindi martedì 19 gennaio con Orestea, che raccoglie in un unico spettacolo la tragica saga degli ultimi discendenti di Atreo: l'odio cova tanti anni e si esprime nel regicidio (Agamennone), la vendetta viene spinta sino al matricidio (Le Coefore), il senso di colpa di Oreste viene assolto dal tribunale divino (Le Eumenidi).
La prima tragedia narra come Agamennone, di ritorno dalla guerra Troia, venga ucciso a colpi di scure dalla moglie Clitemnestra e dal suo amante Egisto, anche nel ricordo della figlia Ifigenia, sacrificata agli dèi al fine di ottenere venti favorevoli per Troia. La seconda tragedia racconta come Oreste, dieci anni dopo l’uccisione del padre Agamennone, torni ad Argo e, su ordine di Apollo, porti a compimento la vendetta dando la morte alla propria madre e al suo amante. La terza tragedia ha come protagoniste le Erinni, dee che impersonano la vendetta: sono loro che dopo il matricidio perseguitano Oreste sino a sottoporlo a un processo presso il tribunale dell’Areopago, dal quale Oreste viene infine assolto, e le Erinni si trasformano in Eumenidi. Una grande trilogia, quella di Eschilo, che racconta anche il passaggio della Grecia dalle barbarie alla civiltà. Uno spettacolo con il quale il Teatro di Napoli legge la tragedia greca come opera d'arte totale: prosa, musica e danza, unite insieme secondo lo stile del teatro/video già sperimentato dal regista Luca De Fusco in allestimenti precedenti visti anche a Genova, quali Antigone, Antonio e Cleopatra e Il giardino dei ciliegi.
Lo spettacolo, coprodotto dal Teatro Stabile di Napoli e dallo Stabile di Catania, è diretto da Luca De Fusco e viene presentato nella versione italiana di Monica Centanno, con protagonisti Mariano Rigillo, Elisabetta Pozzi, Angela Pagano, Gaia Aprea, Anna Teresa Rossini, Claudio Di Palma, Giacinto Palmarini, Paolo Serra e con Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Patrizia Di Martino, Francesca De Nicolais, Gianluca Musiu, Federica Sandrini, Dalal Suleiman, Enzo Turrin. Le scene sono di Maurizio Balò, i costumi di Zaira de Vincentiis, le luci di Gigi Saccomandi. Lo spettacolo si avvale anche della collaborazione di due artisti israeliani: la coreografa Noa Wertheim, direttrice della Vertigo Dance Company e il compositore Ran Bagno, autore delle musiche originali.
A causa della sua insolita lunghezza (circa 4 ore) lo spettacolo viene proposto alla Corte con inizio tutte le sere alle 19,30 (domenica alle 16).