Un falso problema utilizzato dalle Parti Sociali come pretesto di scontro. Anche a Genova

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Genova | articolo18 legge 300/70 statuto dei lavoratori

Un falso problema utilizzato dalle Parti Sociali
come pretesto di scontro. Anche a Genova

Si ha l'impressione che l'art. 18 possa essere molto meno significativo e incidente di quanto si voglia far credere da Sindacati e Confindustria

di Aldo Carpineti

Lavoratori
Lavoratori

Non ci sono recenti statistiche talmente precise da far sapere quale percentuale della aziende genovesi e della provincia, superando i 15 dipendenti, è soggetta alla attuale disciplina dell’art. 18 (per la precisione della legge 300/1970 altrimenti detta Statuto dei Lavoratori). Ma è intuibile che le imprese minori superino di gran lunga quelle con 16 dipendenti e più, così da rendere già in partenza assolutamente parziale la polemica attorno alla norma in questione ed alla sua incidenza nel concreto.

Ciò posto, è il caso di tenere presente che i licenziamenti collettivi sono sempre esistiti e sempre sono stati considerati leciti, per esigenze di ristrutturazione aziendale: è sufficiente che Confindustria provinciale, in rappresentanza di una azienda assistita, convochi in vertenza i Sindacati provinciali e metta sul tappeto l’esigenza di ridurre i numeri degli organici; la vertenza, per prassi, si concluderà con un verbale di “non accordo”, ma l’azienda potrà ugualmente procedere ai licenziamenti. Basterà che i licenziati siano due per integrare una fattispecie diversa da quella del licenziamento individuale e integrare il caso del licenziamento collettivo.

Così stando le cose, quali sono attualmente le difficoltà per l’azienda, di licenziare, se sia nell’ordine d’idee di farlo: in realtà paiono proprio non esistere.

Se abbiamo mente a questa lunga premessa la polemica sull’abolizione dell’art. 18, appare (purtroppo) chiaro che l’accanimento di Confindustria da una parte e Sindacati dall’altra risponde più all’esigenza di presentare un motivo di appassionata presa di posizione reciproca tendente a compattare a sé su un tema di immediata presa i propri iscritti ed i propri rappresentati contro la posizione avversa piuttosto che alla reale difesa di un diritto di pesante portata. In realtà e malgrado l’accanimento terapeutico, la presenza dell’art. 18 non favorisce né la sinistra né la destra, o lo fa in misura del tutto trascurabile.

Ben altri sono i sistemi per render sicuro il posto di lavoro: una drastica riduzione della sacca di disoccupazione, una seria formazione, obbligatoria e permanente per i lavoratori, ammortizzatori sociali effettivamente funzionanti ed efficaci.

Una considerazione finale, non troppo ottimistica ma realistica: a questo mondo non c’è proprio nulla di garantito; lo può essere, unica cosa fra le altre, il posto di lavoro? Tutto il mondo, da che è mondo, è sempre stato precario, per noi occidentali ha superato la precarietà nella seconda metà del ‘900. Ora è tornato ad essere precario anche per noi: ma non è questa la condizione naturale piuttosto che la sicurezza assoluta? Non è da credere che l’imprenditoria genovese possa sfuggire a questa realtà generale.

Sabato 22 novembre 2014

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