Un ricordo del ciclismo anni '50 e '60 i grandi Charly Gaul Jacques Anquetil

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Un ricordo del ciclismo anni '50 e '60
i grandi Charly Gaul Jacques Anquetil

Il lussemburghese fu fortissimo in salita il francese nelle cronometro

di Aldo Carpineti

Gaul e Anquetil
Gaul e Anquetil

Fausto Coppi vinse il suo ultimo Giro d'Italia nel 1952 poi ebbe un lungo declino durante il quale diradò anche le sue presenze nelle gare ad alto livello.

Si ebbe successivamente un interregno in cui emersero a livello internazionale alcuni veri signori della bicicletta come il francese Louison Bobet, che vinse tre Tours de France, gli svizzeri Hugo Koblet e Ferdy Kubler, il velocista belga Rick Van Steenbergen collezionatore di vittorie nelle Milano-Sanremo.

Nella seconda metà degli anni '50 e subito dopo, la scena fu dominata da due grandi nomi: Charly Gaul, il grimpeur, re della montagna e Jacques Anquetil, detto Jacquot, specialista nelle cronometro.

Gaul vinse due Giri d'Italia staccando tutti sulle salite del Monte Bondone, in un'epica tappa di neve e di gelo, poi sull'Abetone e Piccolo e Gran San Bernardo. Nel '56 superò l'italiano Fiorenzo Magni che dovette inchinarsi al suo strapotere in salita, nel '59 staccò in classifica di più di sei minuti Anquetil allora non ancora adatto alle scalate. Gaul vinse anche in Francia aggiudicandosi il Tour addirittura in una gara a cronometro ondulata.

Anquetil col tempo divenne grande anche in montagna e, imbattibile su ogni percorso, si aggiudicò uno dopo l'altro cinque Tours; vinse anche in Italia segnando col proprio nome un'epoca del ciclismo.

Contemporaneamente furono grandi anche lo spagnolo Federico Martin Bahamontes, detto l'Aquila di Toledo per i suoi arrivi solitari sulle vette, il belga Rick Van Looy, gli italiani Nencini e Baldini.

Seguì un momento di stasi in cui emersero campioni senza acuti, come Pambianco Balmamion Adorni. Poco più tardi arrivò Eddy Merckx, forse il più grande ciclista di tutti i tempi, che dominò la scena per un periodo lunghissimo, offuscato soltanto da una squalifica per doping in Italia che lui rifiutò sempre con grande vigore e passione.

Il ciclismo italiano moderno, infine, ha regalato al pubblico campioni veraci come Cipollini, re dello sprint, Pantani e Nibali che però alterna grandi prestazioni a gare in sordina.

Oggi il ciclismo non ha più forse il seguito popolare di un tempo ma rimane uno degli sport di eccellenza, caratterizzato dalle grandi fatiche cui gli atleti sono sottoposti nel superamento di distanze chilometriche lunghissime e dislivelli impressionanti nei passi alpini, pirenaici ed appenninici.

Domenica 12 marzo 2017

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