di Antonella Vella
Il mondo raccontato attraverso i bambini è solitamente immaginario, abitato dal topino dei denti, dalle fate e dagli orchi, dall’amico immaginario e da una realtà vestita come un abito, aggiustata perché la fantasia è magica, ricorre agli incantesimi per colorare il grigio di giorni senza sogni. Osservare con lo stupore di un bambino dà spazio alle emozioni, libera la mente da tristezza e paure, in qualche modo, vince su tutto.
James Mollison, fotografo keniota cresciuto in Inghilterra, ci racconta attraverso le immagini e le fotografie della loro camera da letto, la singola vita di 56 bambini provenienti da tutti i paesi del mondo.
Con il progetto di raccontare le diversità, le ingiustizie ma al contempo, una diversità che unisce e lega, nello specifico spazio piccolo o grande, condiviso o singolo, all’interno della loro casa, pubblica nel 2010 Where Children Sleep. Questo libro, inserito in un contesto di programma per beneficenza rivolto all’infanzia, nasce con l’intento di meditare attraverso gli occhi sul concetto di povertà e di privilegio. Dal Messico agli Usa, dall’Italia all’Inghilterra, dal Nepal alla Cina continuando con un viaggio intorno al mondo, James Mollison racconta dove e come vivono i bambini fotografando il luogo da loro più vissuto ed abitato.
Per due anni insieme al giornalista americano Chris Booth e con il sostegno di Save the Children servendosi della sua macchina fotografica, ritrae il presente ed il possibile futuro di bambini di 24 Stati, raccontando attraverso didascalie la breve storia del bimbo ritratto, il modo di essere e tutti i problemi, le contraddizioni sociali che l’infanzia affronta nel nostro tempo. Particolari d’ogni tipo, giocattoli di materiali diversi, giacigli dalle più svariate forme e molteplici realtà che parlano racchiuse dentro le mura di una stanza: una raccolta di emozioni e di modi di vivere, di miseria e di ricchezza, di disparità e di uguaglianze.
Ahkohxet, piccolo indio Kraho dorme sul pavimento di una capanna nel cuore della foresta amazzonica, Dang, nove anni, condivide la stanza con i suoi genitori, la sorella ed il nonno nella provincia cinese dello Yunnan e Prena, 14 anni, lavora come domestica e vive in una stanza simile ad una cella a Katmandu nell’attico in cui lavora. Ogni fotografia è toccante e mette a nudo la pura vita di ogni soggetto, il tutto accompagnato da una ballata della scrittrice Margaret Mazzantini e da un contributo di Jovanotti.
Il volume di questo fotografo di fama internazionale, attraverso un lavoro di osservazione e conoscenza dell’animo infantile, ci catapulta in un universo che raggiunge la nostra anima, sprofonda nella nostra mente, lacera il nostro cuore e ci sussurra infinite parole.
Mercoledì 31 ottobre 2018
© Riproduzione riservata
629 visualizzazioni