di Aldo Carpineti
I principi che ci guidano sono ormai noti dai precedenti appuntamenti ed articoli. Ci sta a cuore che anche in questi momenti di limitata libertà di movimenti l'arte continui a rappresentare una presenza quotidiana, qualcosa con cui si possa avere abitualità e famigliarità.
Con questo spirito presentiamo opere d'arte con commenti/recensioni di Aldo Carpineti, per l'impaginazione abbiamo avuto la collaborazione dell'Editore.
ELSA VENTURA MIGLIORINI: Vernazza. Strada centrale con presenza di barche, connubio di terreno e di marino, il senso del proprio cuore che pulsa contemporaneamente per valori plurimi e congiunti, coerenza dell'insieme.
ELSA VENTURA MIGLIORINI: Barche a Portofino. Sassolini come semina, ed anche la semina delle barche sullo specchio d'acqua che racconta la propria esperienza ed il proprio passaggio perenne nel progetto della natura... mistero per noi umani, forse non per l'ordine delle cose.
ELSA VENTURA MIGLIORINI: Camogli scorcio: Vicinanze... comunanze... le barche assieme cullate da un mare quieto, tavolini amici abitati, un mondo affascinante che non pretende per essere sé, perché in sé ha il proprio senso.
LAURA MINUTI: Le mie Popolane, Cuoca in pausa 70x35. Una originale pausa pranzo, distacco momentaneo dal lavoro e dalle abituali occupazioni che forniscono alimento concreto che è anche sostentamento allo spirito, il senso del cibo come comunione terrena, umano sacramento.
LAURA MINUTI: Le mie Popolane, la Mondina 50x24. Riso amaro non parrebbe, anzi dall'espressione traspare soddisfazione, dall'aspetto salute del corpo e dello spirito, riso e sorriso, benvenuta la vita ed il proprio lavoro duro ma talmente rappresentativo di sé da esserne qualificante definizione.
LAURA MINUTI: Le mie Popolane, Tommasina 45x18. Donna come tante epperò donna distinguibile fra tante, con la propria realtà il proprio mondo, proprio ambiente e propri pensieri, significato del vivere unico ed irripetibile, di ciò che si porta si dà e si riceve, individualità e presenza personale nel proprio collettivo.
IGOR BELANSKY: Albero. Rapporto tra uomo e natura in tre disegni. Biro e pennarello. Tratteggiato e sfumato. I disegni sono del 2020. Natura forte, resistente alle ribellioni ai vituperi agli insulti dell'uomo e del tempo, albero che è fiducia in ciò che è retto, e che non muta, reagisce alle trasformazioni, esso stesso trasforma il resto da sé senza esserne trasformato.
IGOR BELANSKY: La casa nel bosco, Rapporto tra uomo e natura in tre disegni. Biro e pennarello. Tratteggiato e sfumato. I disegni sono del 2020. Rifugio confortevole e certo fra le inconsapevolezze del bosco, casa dall'aspetto gradito a chi vi abita o vi si avvicina, punto fermo rispetto alle mutevolezze ed alle precarietà, noto riferimento a chi ne fa propria meta.
IGOR BELANSKY: Taglialegna. Rapporto tra uomo e natura in tre disegni. Biro e pennarello. Tratteggiato e sfumato. I disegni sono del 2020. Simbolo di un mestiere che fu di un tempo che fu, eppure simbolo, personaggio positivo allora per fatica applicazione e tenacia, oggi non sarebbe nel ruolo, ma rimane rappresentativo di virtù nella nostra memoria.
ELISABETTA CASTELLO: Il Muro del tempo. pastello su cartone vegetale 40x50. Tempus fugit si dice, ed invece resta con le sue resistenze e le sue sedimentazioni, sguardo dietro un muro attraverso brecce infrequenti, parole fatti conseguenze che rimangono nella attualità come significazioni di ciò che fu, tradimenti del presente, ma non sono forse anche spinte al superamento delle proprie inabilità?
ELISABETTA CASTELLO: Società. pastello su cartone vegetale 30x25 2020. Gente vestita gente nuda che si offre alla vista forse alla pioggia, società variegate contraddistinte da diverse generosità ed aperture al cospetto altrui, silenti passaggi, silenziosità parlanti per alcuni, mute per altri.
ELISABETTA CASTELLO: Marina. pastello su cartone vegetale 20x40. Quasi unicità fra mare e cielo, confine sfumato e porosità concettuali reciproche nel disegno, ciò che avviene al di sotto della linea di demarcazione ha riscontri al di sopra e viceversa, il nostro racconto è cielo e mare, burrasche e tempeste a volte, arcobaleni aspettati e sperati si staglieranno domani...
FRANCESCO BRUZZO: L'Ange oublié Olio su tela 70x90 2015. Gli angeli non sono più di moda? tanto da dimenticarli? Eppure esistono, nei cieli forse, in terra certamente, esprimono forza, come nel presente dipinto, determinazione e volontà, la vita per loro è missione, i comportamenti virtù.
FRANCESCO BRUZZO: Fenicottero sera nello stagno, olio su tela 90x65 2019. Calarsi nella sera, anche un fenicottero può apprezzarne i chiaroscuri, anche un fenicottero dai vivaci colori, occasione ne è il richiamo dello stagno dove si può raccogliere qualche soddisfazione al proprio istinto alimentare, cerchi nell'acqua e riflessi evidenti sono conseguenza immediata e moltiplicazione d'effetti.
FRANCESCO BRUZZO: La Madonna dei tappeti. acrilici vernici colla su tappeto, 2020. Madonna con Bambino che è una stella per forma e colori, aureola candida su fondo dorato, su tappeto pregiato si appoggiano definizione di gusto al dedicare valore al soggetto, preziose significazioni.
ERALDA PITTO: Serie Resilienza in Arte Cogli la Fortuna. Acrilici su tela 30x30 2020 E vai... vai raccogli quanto c'è di meglio al mondo, ritrova la tua fortuna in mezzo agli altri... racconta quanto è stato difficile, ma poi... ci siamo arrivati!
ERALDA PITTO: Serie Resilienza in Arte Stella Stellina. Acrilici su tela 30x30 2020 Che mi racconti? che fai tu in ciel... ? mi guardi e mi sovviene l'arte che mi hai insegnato, volevo disegnare le stelle e mi è riuscito.
ERALDA PITTO: Serie Resilienza in Arte Prendi la Luna. Multiplo su piastrella ceramica, 25x35 2019. Luna bella Luna chiara e splendente... raggiungerti è il mio scopo quando m'innamoro di te... ed è tutte le sere...
ANTONELLA AVATANEO: Arabeschi. Olio su tela 100x100. Elaborazioni concettuali con varie possibilità interpretative, paesaggio con riflessi acquei richiama modi del pensiero indefiniti ed ispirati a cittadine visioni con proprietà d'altri mondi, lontananza e vaghezza ne sono caratteristiche intrinseche ed espressive, seguire proprie vie è coraggio e pionierismo intellettuale, è prendersi delle responsabilità.
ANTONELLA AVATANEO: Torino. acrilico su tela. Invernale capitale piemontese, respiro che si fa immediatamente vapore acqueo e plumbeo sguardo sulla città, concentrazione di sensazioni di ghiaccio, proposta propria nella definizione puntuale di particolari urbani noti e fedeli al reale. Mole Antonelliana su tutto.
ANTONELLA AVATANEO: Ipotesi di paesaggio. olio su tela 120x60. Riunione di immagini raccolte da diverse culture, habitat collegato a stati d'animo non necessariamente uniformi, trova concreta rappresentazione partendo da fantasie congiunte, mosaico libero di interpretazioni su mondi accostati in unità ipotetetiche.
MARIA GIUSI CANOVA: Ombre - 50 x 60 - tecnica mista (acrilico+olio) - anno 2017. Successive in duplice linea, gerarchie prestabilite distinguono tra superiori ed inferiori, accomunate da stessa natura mostrano tuttavia diversi stati, il paese delle ombre come quello degli umani, teatro differenziante fin dal punto di partenza, ombre delle ombre anatocismo illogico.
MARIA GIUSI CANOVA: Arcipelago - 100 x 100 - tecnica mista (acrilico+olio) - anno 2018. Attrazioni reciproche determinano appartenenze a medesime formazioni quelle marine come quelle siderali. Scoperta di quel che c'è di comune, geografiche intenzioni o coincidenze superiori alla razionale legge di causa ed effetto? Forse compromesso tra le une e le altre.
MARIA GIUSI CANOVA: Luna Rossa 50 x 60 - tecnica mista (acrilico+olio) - anno 2018. Parentele propone in ambienti variegati, accomuna nel colore rossastro e nella tenuità dei chiarori, genitrice di diffuso umore, non stanca per uniformità ma riposa.
Venerdì 20 novembre 2020
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