di Enrico Franceschi, Maria Augusta Carpineti e Franca Franceschi
I Ferrotipi. Parte Terza
il nostro viaggio iniziato con le prime immagini di Daguerre, seguite dagli Ambrotipi, si ferma brevemente a considerare un'altra tipologia di immagini, generalmente indicate con il nome di Ferrotipi o, con termine anglosassone, Tintypes.
Il procedimento è stato usato per quasi mezzo secolo ed ha avuto una importanza enorme nella diffusione della fotografia a tutti i livelli sia sociali che economici. I ferrotipi venivano eseguiti soprattutto da fotografi itineranti e in particolari occasioni, come le esposizioni internazionali e gli eventi di grande richiamo, tipo la esposizione italo-americana del 1892 sulla spianata del Bisagno a Genova.
Di norma la emulsione sensibile veniva stesa su una sottile lastra metallica e di conseguenza il processo, una volta terminato lo sviluppo e il fissaggio, forniva, come già per i dagherrotipi, un' immagine speculare.
Le immagini potevano essere eseguite in tempi brevi, anche se non erano normalmente di grande qualità; vbenivano però abbellite colorandole manualmente. I tre esempi che proponiamo riproducono proprio uno di questi avvenimenti in cui nostri antenati erano stati ripresi in momenti di svago e in ambienti di posa improvvisati.
Nel 1° Ferrotipo: Una bimba di circa 2 anni appoggiata ad una sedia ripresa a figura intera. La lastrina metallica è pervenuta senza alcuna cornice. Dimensioni di 8,8 x 6,3 cm. L’immagine come per i dagherrotipi appare rovesciata. L'autore è un fotografo itinerante e la datazione ca 1850-55.
L'immagine rovesciata specularmente ci mostra come doveva apparire in realtà la bimba.
L'immagine precedente, rovesciata specularmente, che permette agevolmente di leggere la scritta sul cinturone del ragazzino |
Gli altri due ferrotipi sono immagini riprese molto più tardi, come già citato sopra, nel 1892. Sono entrambe immagini colorate a mano e una di queste viene pure capovolta per mettere in evidenza meglio l'occasione in cui è stata ripresa.
L’avvento dei processi all’albumina o al collodio su supporti cartacei cambierà le abitudini di grandi strati di popolazione e fornirà delle immagini finalmente riproducibili in più copie, con conseguente possibilità di ampia diffusione. Ma questo lo vedremo nella prossima parte…
Martedì 15 dicembre 2020
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