P. Luigi Kerschbamer missionario: le Lettere. 23. E per finire un dato personale

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P. Luigi Kerschbamer missionario: le Lettere
23. E per finire un dato personale

Dopo sedici anni di permanenza meravigliosa nel Brasile, in cui ho lavorato con grandi soddisfazioni nel settore della formazione dei giovani, la voce del Signore mi chiama a lavorare nelle lontane isole delle Filippine

di Gutti Carpineti

La montagna della preghiera
La montagna della preghiera

E PER FINIRE UN DATO PERSONALE…

«Nulla è impossibile a Dio» (Lc. 1)

Dopo sedici anni di permanenza meravigliosa nel Brasile, in cui ho lavorato con grandi soddisfazioni nel settore della formazione dei giovani, la voce del Signore mi chiama a lavorare nelle lontane isole delle Filippine. presto, ma lascerò il mio cuore in Brasile, in mezzo ai giovani e alle comunità ecclesiali, che sono diventate la mia vita quotidiana. Ricordo a questo proposito una riflessione di S. Agostino, che ci ricorda che siamo sempre e solamente viandanti e pellegrini, quindi possiamo pure sostare in una locanda per ristorare le nostre forze, ma non possiamo fermarci perchè la nostra patria non è qui. Mentre sono riconoscente al Signore per tutte le grazie ricevute, pregando e studiando l'inglese, mi preparo per la nuova missione. 

 In questo momento non posso tralasciare di condividere con voi un'esperienza religiosa, che già conoscevo, ma che in questi giorni ho riletto. Essa viene vissuta nella Corea del Sud ed immagino che si adatti bene al clima spirituale orientale delle Filippine, mio nuovo destino. Mi hanno sempre attratto queste esperienze religiose profonde. Del resto, se non fossero profonde, non servirebbero a nulla, perchè sarebbero solo maschere, che durano per poco tempo. Sì, mi affascina la montagna della preghiera, dove, durante la settimana, si possono radunare quasi tremila persone, impegnate nella preghiera di intercessione e nel digiuno, e che, nei fine settimana, diventano diecimila. È l’esercizio della fede che trasporta le montagne ed è la preghiera che tutto può, perchè crede che «A Dio niente è impossibile». In questo luogo i cristiani non si meravigliano se avvengono miracoli, ma si meraviglierebbero se non ne avvenissero (Mc 16,17-18)! Come si legge in Mc. 16,17-18: E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno.

Un miracolo intanto è già successo qui a Nova Londrina con la costruzione del grande complesso del nuovo seminario: il tutto fatto con i nostri poveri mezzi. «Se il Signore non costruisce la casa... invano faticano i costruttori» Salmo 127(126), 1

E i miracoli continueranno ogni volta che un giovane avrà il coraggio di rivestirsi dell'uomo nuovo, entrando in noviziato per consacrarsi al Signore e, come suggerisce la formula liturgica della vestizione, per chiedere «La misericordia di Dio, la croce di Cristo e la comunità dei fratelli».

Saranno nuovi miracoli! E aumenteranno sempre più i giovani che ogni sera, prima di chiudere la giornata, pensando al proprio futuro, e al futuro della Chiesa e dell'umanità, supplicheranno il Signore in portoghese o in italiano o in altre lingue: «Suscita, o Signore, un rinnovata effusione del tuo Spirito»! 

Mercoledì 14 aprile 2021

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