di Gutti Carpineti
IL MONTE TABOR
«Gesù salì sulla montagna e i discepoli lo raggiunsero» (Matteo 5,1)
In nome dell’Ordine e logicamente dei nostri tanti fratelli, entusiasti per il lavoro dell’evangelizzazione, abbiamo firmato il contratto per l’acquisto del nostro Monte Tabor. Mani all’opera e fede nella Provvidenza.
Da Roma era venuta la conferma dell’acquisto del terreno, anzi della montagna e, sinceramente, non me lo aspettavo, perché la somma necessaria, seppure rateizzata, in diciassette rate mensili, è alle stelle. Penso che l’Ordine abbia fatto un grande atto di fiducia nella divina Provvidenza, o meglio, penso che il Signore stia guidando tutta l’opera come ha fatto finora. Abbiamo anche ricevuto cinquecento dollari, che serviranno per una fondazione a favore dei bambini orfani e abbandonati. Anche qui c’è il dito di Dio.
Naturalmente ci vorranno molte iniziative per reperire la somma necessaria sia per l’acquisto sia per la futura costruzione del centro d formazione e di evangelizzazione. Tra queste c’è l’offerta dei Rosari, che sono molto graditi, perché sono moltissimi i giovani filippini che, oltre a usarlo per la preghiera, poi lo usano come collana. Quando nelle scorse vacanze semestrali, nella seconda metà di Ottobre, sono ritornati nelle loro isole, ai nostri giovani amici ne ho dato una dozzina a ciascuno, perché li distribuissero ai loro amici, con l’obbligo di dire il primo rosario per la nostra missione. A questo scopo qui il terreno è favorevole, perché, molte volte al giorno, appare alle televisione lo Spot: «La famiglia che prega il rosario insieme, rimane unita», detto da una voce femminile, che rappresenta la veggente Maria, mentre, sullo sfondo, compare l’immagine della Madonna di Medjugorie. Mani all’opera, dunque, e fede nella Provvidenza.
Venerdì 23 aprile 2021
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