P. Luigi Kerschbamer missionario: le Lettere. 24. Filippine (1994) Terra del santo Nino

Sullo stesso argomento
Ultimi articoli
Newsletter

Genova | LETTERE DI UN MISSIONARIO: FIGLIO DELL'UOMO, PREPARA I TUOI BAGAGLI...

P. Luigi Kerschbamer missionario: le Lettere
24. Filippine (1994) Terra del santo Nino

Filippine (1994)
Terra del santo Nino «Figlio, sono già là ad attenderti…»
«Ecco, io vengo, o Dio, per fare la tua volontà» (Sal. 40,7)

di Gutti Carpineti

Figlio, sono già là ad attenderti
Figlio, sono già là ad attenderti

FILIPPINE (1994)

Terra del santo Nino

«Figlio, sono già là ad attenderti…»

«Ecco, io vengo, o Dio, per fare la tua volontà» (Sal. 40,7)

«Figlio, sono già là ad attenderti, va e non temere, la roccia della montagna è un pò aspra, ma io con te dissoderò ogni terreno e sarò con te per darti il seme. Ho messo un seme nel tuo cuore per andare in isole lontane». 

L'effetto della presenza del Signore, in un messaggio o in una profezia, è proprio quello di commuovere e di far sentire che è verità. Così è stato con questo messaggio, datomi in un momento di preghiera durante il ritiro dei sacerdoti offerto dal Rinnovamento nelle Spirito nel mese di Luglio 1994 per l'archidiocesi di Genova.

Mancavano pochi giorni alla mia partenza per le Filippine, le isole lontane, e ho gioito nel mio cuore che si è incoraggiato e rinfrancato per la parola consolatrice del Signore. Non nuovo a partenze missionarie, non posso non ricordare quando il Signore mi ha invitato per la prima volta a partire. Se stiamo in ascolto ci rendiamo veramente conto come l'evangelizzazione sia un ordine da eseguire senza scuse e senza riposo, accompagnati dalla forza dello Spirito. Gesù ordina, «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo» e, da parte sua, il Santo Padre manifesta il desiderio e la necessità di una nuova evangelizzazione. Così, annunciata e benedetta dal Signore, è la proposta dei superiori: lavorare nelle Filippine per formare nuovi consacrati e nuovi sacerdoti e creare un centro di sostegno spirituale per clero e religiosi, preparando contemporaneamente nuovi missionari per la Cina.

 Ecco le isole lontane di Isaia... e pensare che sono più di settemila! 

Quanti romanzi missionari ho letto durante la mia adolescenza che parlavano dell'America Latina, dei grandi fiumi, degli indiani, delle ridotte gesuitiche, dei lavori missionari. «Da grande farò lo stesso», dicevo, e il mio desiderio diventava preghiera, con una speciale devozione alla Madonna, usando le dita al posto della corona del Rosario, per contare le Ave Maria. Da pastore nelle malghe trentine a pastore delle pecore di Gesù per condurle tutte al suo gregge.

Come sono grato al Signore per avermi coinvolto in questa avventura meravigliosa! Sapevo che il Signore supera di una spanna i nostri desideri, ma pensavo che il Brasile mi bastasse. Invece eccomi pronto nuovamente in direzione totalmente opposta del mappamondo, dove si parla una lingua straniera differente. Oh come è vero che la parola del Signore si realizza!

... Ricordo…Ero andato a Torino per partecipare per la prima volta ad un gruppo di preghiera del Rinnovamento nello Spirito, in una sala strapiena, con tanti giovani seduti direttamente per terra. Come mi sentivo bene in quell'ambiente! …eppure avevo rifiutato un primo invito a Roma, qualche anno prima. Il Signore però insisteva su questo tasto, voleva assolutamente regalarmi una rinnovata presenza del Suo Spirito e specialmente la consapevolezza del Suo Amore. Fu proprio in quel gruppo di preghiera, che chiesi, alla fine, se i fratelli potessero pregare per me, su di me. Mi risposero che normalmente non lo si faceva, ma che, essendo sacerdote, dovevo pur sapere chi fosse lo Spirito Santo… Tra le altre cose mi lessero profeticamente il salmo 26, che mai più scorderò: «Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò timore?... Il Signore é difesa della mia vita». Oh come ho potuto vedere la realizzazione di questa promessa in tutti questi anni passati durante la mia attività missionaria e, ancora una volta, durante questi pochi anni della mia presenza filippina!

Per evidenziare di più la grazia del Signore devo sottolineare che, se Gesù ha mandato i suoi a due a due, per necessità di cose sono dovuto partire da solo, perché il mio confratello brasiliano e compagno di missione, a sua volta frutto del lavoro missionario e vocazionale svolto colà, mi ha raggiunto dopo circa un anno. Ero solo, senza conoscere la lingua, senza punto di riferimento, in un paese straniero. Ma il Signore guida i passi e, dopo pochi mesi, la missione era ben avviata. 

Senza la fede mi sarei dato ancora una volta dell'incosciente: invece eccomi qui a preparare il Natale, alla moda Filippina, dove Gesù è veramente importante. Sono le 4 del mattino, è la novena di Natale e tutte le chiese sono strapiene; molte persone si alzano alle tre per riuscire a trovare un posto a sedere. Qui ricchi e poveri si incontrano, formando una grande famiglia: la chiesa del Signore. 

Davanti a me c’è già un folto gruppo di giovani seminaristi, che cantano e suonano le lodi del Signore e tutti si domandano come sia stato possibile riunire in quattro mesi un gruppo di giovani così decisi a diventare evangelizzatori.

Posso solo dire che il segreto consiste nella preghiera di tante persone, perché, personalmente, mi sento un pò come quello che sta sotto l'albero e che raccoglie i frutti maturi, che il vento divino dello Spirito Santo, fa cadere. Sin dai primi giorni, infatti, abbiamo stampate e diffuse tra i giovani migliaia di fotocopie con la preghiera allo Spirito Santo attribuita a S. Agostino: «Respira in me, Spirito Santo, perché io pensi ciò che è santo; guidami tu, Spirito Santo, perché io faccia ciò che è santo; attirami a te, Spirito Santo, perché io ami ciò che è santo; rafforzami tu, Spirito Santo, perché io difenda ciò che è Santo; difendimi tu, Spirito Santo, perché io non perda ciò che è santo».

Domenica 18 aprile 2021

© Riproduzione riservata

775 visualizzazioni

Commenti
Lascia un commento

Nome:

Indirizzo email:

Sito web:

Il tuo indirizzo email è richiesto ma non verrà reso pubblico.

Commento: