P. Luigi Kerschbamer missionario: le Lettere. 28. Una celebrazione importante

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P. Luigi Kerschbamer missionario: le Lettere
28. Una celebrazione importante

Abbiamo ricevuto l'invito a partecipare alle celebrazioni conclusive del quarto centenario della diocesi di Cebu, attualmente archi-diocesi metropolitana

di Gutti Carpineti

La processione
La processione

UNA CELEBRAZIONE IMPORTANTE

«Nel tuo tempio tutti dicono Gloria» Salmo 29,9

Abbiamo ricevuto l'invito a partecipare alle celebrazioni conclusive del quarto centenario della diocesi di Cebu, attualmente archi-diocesi metropolitana. Ecco il programma: alle tre del mattino riunione nei giardini della cattedrale, alle quattro inizio della processione, alle cinque Santa Messa concelebrata, presieduta dal cardinale. Logicamente mi sono domandato se non si fossero sbagliati di orario, prendendo la mattina per la sera… macché. Quando noi siamo arrivati, verso le quattro meno un quarto, c'erano già tantissime persone e altre arrivavano in gruppo, portando il loro santo patrono parrocchiale. Alle quattro, puntualmente, è iniziata la processione per le vie della città, attorno alla cattedrale. Alle cinque la S. Messa: era l'alba, non era ancora chiaro, perché diventa giorno alle cinque e mezza. La liturgia è stata solenne e perfetta, mi è sembrata veramente una celebrazione liturgica molto sentita, non solo una celebrazione esteriore, come capita tante volte. C'erano centinaia di preti, di religiosi, di seminaristi, tutto il popolo di Dio. La processione d'ingresso è stata solenne, una dozzina di turiferari, non con il tradizionale turibolo, ma con dei vasi di creta, protetti da cestini di paglia, portati da ministranti adulti, all'altezza della fronte, e con un altro accolito che sempre accompagnava ogni turiferario, e che, nei momenti importanti, metteva l'incenso. In pratica la cattedrale era piena di fumo d'incenso, fumo che si rinnovava ogni volta, come per esempio, al gloria, al sanctus, alla consacrazioni. I turiferari accompagnavano con i loro gesti il ritmo della musica e dei canti, mentre differenti campanelli accompagnavano il momento liturgico. C'erano inoltre una ventina di ragazze, in costume tradizionale filippino, che negli stessi momenti, con candele e fiori in mano, danzavano liturgicamente; il tutto era tranquillo e raccolto. Dopo l'incensazione iniziale, c'è stato l'atto penitenziale: il cardinale ha asperso l'altare e una decina di diaconi, con una palma come aspersorio, accompagnati rispettivamente da un accolito, sono passati attraverso le varie navate. Così per arrivare al primo oremus c'è voluta mezz'ora. Le letture sono state proclamate da lettrici, con la medesima uniforme, velo in testa, mentre i canti, tra solisti, coro e popolo, erano eccellenti. All’offertorio, sono stati portati un grande contenitore argentato pieno di ostie e una bella bottiglia di cristallo, piena di vino. Tutto è stato consacrato così, solo all'ora della comunione; i diaconi hanno messo il sangue di Cristo in una decina di Calici e le ostie in moltissimi altri recipienti per la comunione dei fedeli. La consacrazione alla Madonna ha concluso la celebrazione. Ecco la fede dei Filippini!

Venerdì 30 aprile 2021

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