P. Luigi Kerschbamer missionario: le Lettere. 41. Ti loderò Signore mio Dio con tutto il cuore

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P. Luigi Kerschbamer missionario: le Lettere
41. Ti loderò Signore mio Dio con tutto il cuore

Ti loderò, Signore mio Dio, con tutto il cuore (Salmo 86, 13)

di Gutti Carpineti

P. Luigi
P. Luigi

DAL PROFONDO DEGLI INFERI MI HAI STRAPPATO

Ti loderò, Signore mio Dio, con tutto il cuore (Salmo 86, 13)

Ancora ieri sera meditavo le parole del salmo 86: -Ti loderò Signore mio Dio con tutto il cuore, e darò gloria al tuo nome per sempre, perché grande con me è la tua misericordia: dal profondo degli inferi mi hai strappato-. (Sl. 86,13) Sì, i medici che stavano affilando i coltelli per operarmi al cuore- e sarebbero venuti dalla capitale in quattro: il giorno fissato era il 18 di dicembre- sono rimasti delusi perché il Signore è il medico dei medici e ha agito prima di loro, logicamente meglio e in modo indolore. A causa delle tante preghiere, dal primo al secondo esame (1 e 12 dicembre) il risultato è stato totalmente differente e la terapia, che sto facendo adesso, è una grande grazia del Signore perché non è diretta solo al cuore, ma è per una riforma generale del fisico: rafforzamento della memoria, pulizia di tutti gli organi vitali, recupero della vista, dicono che perfino i capelli dovrebbero tornare del colore originale...

Ho già fatto tredici sedute di terapia, su un normale ciclo di almeno trenta, necessarie per un recupero totale di tutta la persona. Dal momento che qui non c'è mutua, ogni sessione costa cento mila lire, ma, se penso che occorrevano oltre trenta milioni per l'operazione al cuore, ancora una volta posso solo ringraziare il Signore.

 Ho già ripreso le mie attività normali e ringrazio Dio e tutti coloro che hanno pregato per me. Alleluia!

Ma non è finita! Ai primi di settembre ci siamo trasferiti nel nuovo centro missionario, grande, arieggiato, accogliente; penso che i giovani rifletteranno sulla grande grazia di poter abitare in una casa così, e, certamente, assumeranno con più impegno la loro vocazione. Ogni volta che ci penso mi sembra un miracolo -e in realtà lo è- perché non avrei pensato di costruire qualcosa di simile e che riuscisse veramente bene. Inoltre, non ho nemmeno più bisogno di andare all’ospedale a far la prova di sforzo, basta solo fare due volte al giorno le scale da cima a fondo, con gli oltre cento scalini, per tenere il mio cuore in esercizio. Le porte numerate, senza includere quelle dei bagni, sono la bellezza di ottantotto…d’altra parte si tratta di qualcosa che deve durare per molto tempo. 

Anche per la mia salute posso solo ringraziare il Signore, perché, alla visita di controllo, tutto andava bene. Ogni volta che ci penso, sembra che tutto sia stato solo un incubo. 

Da qualche settimana ho ripreso a partecipare a un gruppo di preghiera piuttosto grande, uno dei cinquanta e più che si trovano a Cebù, dalle sei alle nove di sera, formato normalmente da circa 1500 persone, di cui il settanta per cento giovani.

Mercoledì 28 luglio 2021

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